giovedì 29 aprile 2010

Tango

La prima volta che ho pensato al tango ero a pranzo con un'amica.
"Potrebbe essere un modo per conoscere gente nuova" -Le avevo detto di fronte ad un piatto di cous cous.
Era quasi un mese e mezzo fa.

Il menestrello che virtualmente ed improvvisamente era piombato nella mia vita aveva già aperto il vaso di pandora risvegliando in me la voglia di rimettermi in gioco e la volontà di uscire dal mio "guscetto-famiglia" per guardarmi intorno come individuo a sè, come donna.
Mi scriveva più o meno una volta alla settimana tenendomi in una sorta di limbo, facendomi sentire sulle montagne russe ed occupando tutti i miei pensieri, impedendomi di concentrarmi su qualcosa di diverso da lui persino mentre attraversavo la strada!
Doveva ancora arrivare il tempo della paranoia.
Quello in cui, forse, mi sono giocata la possibilità di conoscerlo dal vivo ... ammesso che lui ne abbia mai avuto l'intenzione.

Sono una fatalista.
Tutto ciò che è avvenuto nei tempi e nei modi ha avuto il suo senso ed è andata bene così.

Dopo quella volta non ho più tanto pensato al corso.
Mi sono buttata "dentro" me stessa.
Patendo a volte la presenza delle bambine che "disturbavano" i miei pensieri ed il mio cammino verso la riconquista di "me" (quanti sensi di colpa per questo!!).

Circa tre settimane fa la mia quasi ex-cognata mi ha regalato qualche seduta da una shatzuka (una massaggiatrice di shatzu).
Il menestrello stava svanendo dalla mia posta elettronica.
Questo mi deprimeva un pò, ma mi evitava di passare da più a meno 1000 nel giro di 30 secondi.
Iniziavo a sentirmi meglio.
Stavo per salutare le sigarette.
Per mettermi a correre.
Per limitare la cioccolata a fronte di un'alimentazione più equilibrata.
Per ritrovare il piacere di trascorrere il tempo con le mie figlie e di godere dei loro abbracci.
Per tornare alla mia passione per la cucina.

E' stato lunedì scorso, durante l'ultimo massaggio, che le ho parlato del tango.
"Ho pensato che potrebbe farmi bene. Aiutarmi a superare i miei limiti" - le ho detto.
"Ti farebbe bene- mi ha risposto lei- hai una parte maschile predominante e dovendoti rimettere nelle mani di un'altra persona dovresti per forza far emergere la tua parte femminile lasciandoti condurre."

Ieri mentre i miei pensieri vagavano liberi nel sottofondo musicale delle mie orecchie.
Con le spalle che ondeggiavano e le gambe che sostenevano una corsa sempre più prolungata e decisa.
Meditavo su alcune frasi lette nel libro di Maria Finn "Amore tango":

"Una simile intimità mi infastidiva (...) il trovarmi così vicino ad uno sconosciuto mi metteva troppo a disagio"
"Ho iniziato a ballare il tango per sapere come trovare un equilibrio con un'altra persona"
"Stai imparando a fidarti di nuovo. Ecco perchè avevi bisogno del tango argentino"

Mi sono chiesta come mai per me quest'avventura sta diventando tanto importante.
Sono sempre stata una persona il cui spazio vitale è di fondamentale importanza.
Che non permette a nessuno di avvicinarsi oltre ad una certa misura.
Che ha bisogno di gestire i giochi, di avere tutto sotto controllo.
Che ha difficoltà a rapportarsi con l'altro sesso a causa di un'educazione molto vittoriana secondo la quale anche il solo pensare ti rende una poco di buono.

Il tango è la sovversione di tutto ciò che sono.
Sento che è il modo per trovare un reale equilibrio.
Per rendere perfettamente funzionanti i miei 7 chakra.
Per fare pace con gli uomini.
Per imparare ad essere autonoma, ma non completamente indipendente.
Per incominciare a rispettare e ad accettare le dinamiche di gruppo.
Di sentirmi donna senza per questo sentirmi in colpa.
Per liberarmi.

Il mio nome significa "domus", padrona.
E fino ad ora essere padrona di me è stato il mio punto di forza.
La corazza che mi ha protetto dalla sofferenza.
Da quella del mio passato di bambina.
Da quella di adesso.

Forse il mio essere "domus" è stato in parte causa della situazione nella quale mi ritrovo oggi.
E forse ora è il momento di cambiare.

1 commento:

wondermamma ha detto...

Brava! Buttati in quest'avventura! Lasciati andare!
(E poi, in separata sede, mi dici dove trovi il tempo e la forza di fare anche questa cosa??? La sera io vorrei morire piuttosto che tentare di rimettermi tutte le ossa a posto...)
Fai bene! Balla che ti passa!!! :)))

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